mi piace dare un titolo speciale alle lezioni, specialmente quando non ho l’obbligo di connetterlo ai contenuti e alla forma l’occasione che mi si è presentata venerdì scorso era imperdibile: “venerdì 17, allerta 1, strategie di sopravvivenza didattica” pur nel profondo rispetto degli scaramantici e di coloro che hanno subito danni dall’eventi atmosferici di questa ultima settimana, la lezione è rimasta “in sospeso” per molte ore… si farà? riusciranno tutti a raggiungere il dipartimento? non sarebbe meglio rimandare? per quanto tempo continuerà ancora a piovere? ho pensato che sia io che il gruppo di frequentanti del master “Didattica e psicopedagogia per alunni con disturbo autistico” avessimo la necessità di collocare la lezione prevista (didattica speciale nella scuola dell’infanzia: il gioco) all’interno di un contenitore che potesse attivare il pensiero ed il corpo, quasi a rappresentare una scelta consolatoria o distensiva ho escluso quasi subito la possibilità di “far
il pensare correttamente è dialogico e non polemico (Paulo Freire)