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Loris da grande farà il riavvolgitore di nastri.

nella mia idea di <pedagogico> c'è anche questo, ci sono tutte queste cose: la capacità di cogliere la casualità, la scelta di lasciarsi attraversare dai ricordi, l'incontro puro con qualcuno che ci apre la porta (la pedagogia è raccogliere e accogliere, è storia e memoria, sono io e sono gli altri)

mentre varcavo il cancelletto ed iniziavo a scendere le scalette per andare nella sala giochi (ma vi giuro che è qualcosa di più di una sala giochi) di una bellissima casetta di una bellissima famiglia di amici, non avrei davvero pensato di tornare indietro di venticinque-trentanni
sapevo cosa mi aspettava ma forse non ero pronto (o non volevo esserlo ;-)

sono arrivato in fondo e ho ritrovato questi bambini



c'era il campo verde, c'era Andrea e c'era Alberto, c'erano le squadre ordinate nel mobile, i palloni che si spaccavano a metà quando cadevano per terra producendo quel rumore sordo che fanno le cose che si rompono, c'era la colla di papà che sapeva usare solo lui e che aggiustava tutto (sino alla caduta successiva), c'era la tavola nascosta dietro il mobile, c'era il Genoa (mai pensato di poter usare altra squadra) e c'era la Juventus, l'Inter, la Sampdoria, l'Alessandria, l'Entella... (per colpa dell'Entella scoprii che la Befana non esisteva...solamente il mio papà poteva pitturare una squadra che non esisteva in catalogo e farla così bene!! Babbo Natale invece esiste), c'erano Davide e Maurizio, c'era il gioco della mia infanzia, c'era una parte della mia infanzia

ed è esplosa (implosa?) ieri pomeriggio, 30 dicembre 2014, forse non casualmente
forse ho bisogno di tornare sino a lì
come per il SUBBUTEO (ne avevo sempre parlato ma non vi avevo mai più giocato) così per la mia infanzia

il SUBBUTEO è una cosa seria: è passione e tecnica, strategia e compassione, sogno e ferocia
la prima partita dopo 20 anni (più o meno, non ricordo più la mia ultima partita... o forse non la voglio ricordare) è finita 0-0
poi ho perso ai rigori, ho ceduto a Loris che da grande farà il riavvolgitore di nastri
grazie Loris di avere riavvolto il mio con tale delicatezza



per chi non avesse la più pallida idea di cosa stia parlando:
http://it.wikipedia.org/wiki/Subbuteo
http://it.subbuteo.com



5.
con gli occhi caldi, qui, del dottor Spensley (se metto insieme e
                                                                                     [preistoria
e protostoria e storia), un secolo calcistico mi scruta: (sta mezzo
                                                                               [abbandonato,
le gambe accavallate: trascura un volumone, aperto lì al suo
                                                                  [fianco, per guardarmi,
e tutti gli altri libri, schierati là negli scaffali, fitti: e si regge la
                                                                                            [testa,
con una mano, taciturno, ormai):
                                                    la vecchia sfera gira sempre, tra
                                                                                [i nostri piedi,
inquieta, accarezzata dai venti marini: (e, sotto i nostri piedi,
                                                                                 [ruota ancora
la sfera del pianeta):
                                fotografie superstiti (piene di tempo,
                                                                          [popolate di morti
noti e ignoti) additano, per frammenti di lampi, questa lunga
                                                             [leggenda:
                                                                                 è rossa, è blu:

Edoardo Sanguineti, Corollario 1992-1996

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e quando alla fine capisci che non succederà mai un poco ti dispiace...

la sensazione spesso è quella (ma non lo dico con compiacimento, giuro, spiace anche a me!) li vedi lavorare a lezione, nei gruppi, durante il laboratorio, ti sembra quasi di sentire il loro lavoro anche a distanza lavorano dopo e nonostante tu li abbia stroncati e incoraggiati, delusi e rincuorati, non per il voto, perché oramai sono andati oltre: ci credono credono che fare una cosa bella sia anche nelle loro possibilità e nel loro concetto di bellezza speri ci sia tutto quello che Renza (la loro prof!) e tu (io!) siete riusciti fargli "suonare dentro"... l'estetica, la didattica, l'educazione, l'amicizia, il voler bene alle cose che si fanno, la cura del dettaglio, l'importanza dell'idea, di un'idea... e in due giorni, in 40 minuti, tutto sembra svanire, tutto il lavoro di un mese sembra venire meno ti prepari carichi la pen-drive, esponi il merchandising, affiggi le locandine fai una bella esposizione corale ti applaudono ti apprezzano

nessuno stupore

mi sto sempre di più convincendo che insegnare (educare, condividere) creando stupore sia inutile, superfluo e si risolva in una perdita di tempo non dobbiamo inseguire un illusorio stupore ma una condizione di temperanza che possa concedere l'opportunità di sentire crescere qualcosa dentro di sé, di prendere progressivamente coscienza della possibilità la possibilità di sapere, di fare, di dare forma ai pensieri e alle cose, di stare insieme è stato gratificante stare vicino ad una collega così generosa è stato gratificante vedere la preoccupazione trasformarsi in fermezza e l'incertezza in proposta sto parlando di un laboratorio universitario appena concluso all'interno del corso di scienze pedagogiche e dell'educazione: 26 studentesse, 8 ore in presenza e 17 a distanza per un credito formativo universitario gil ingredienti del laboratorio sono quelli consueti: impegno, lavoro in gruppo, condivisione, ricerca, innovazione, passione, scoperta, competenza lo es