questa settimana sono iniziate le lezioni del secondo semestre. su un social network uno studente, iscritto al nostro corso di laurea, lunedì mattina ha scritto "oggi è il mio ultimo primo giorno di scuola"
io mi sono ulteriormente sentito autorizzato ad essere felicemente preoccupato
felice, perché anche io iniziavo i miei nuovi (non ultimi, spero) primi giorni di scuola
preoccupato, perché anche io iniziavo i miei nuovi (non ultimi, spero) primi giorni di scuola
non so quale delle due condizioni prevalga, o quale sia la radice, ma il senso di dovere che le attraversa entrambe è comune denominatore invadente:
essere, prima di tutto, una buona persona
essere all'altezza del compito richiesto
sostenere lo sguardo - in attesa - di 134 studenti (68 del corso di 'progettazione e valutazione educativa' e 46 di ' metodologia della ricerca educativa')
essere 'per tutti': ascoltare e parlare, chiedere e rispondere
percepire (e vedere) che stanno scrivendo 'le cose che dici', che le ritengono 'cose importanti', che le studieranno e condivideranno nei ripassi in spazio studenti
lo confesso, vacillo
(e studio come mai ho studiato nella mia vita, collegando ed architettando; raccogliendo informazioni, prevedendo domande e approfondimenti; cercando testi, schemi, immagini da offrire in dono, 'gioielli' di pedagogisti degni di divenire appunti)
ma, non voglio dimenticarlo, sono felice. sono entrato a fare parte - anche se molto probabilmente in forma non voluta o prevista - dei progetti di giovani studenti e studentesse, ho uno sguardo privilegiato sul futuro
e poi penso ancora al "mio ultimo primo giorno di scuola", sembrava triste, gliene auguro molti altri
io mi sono ulteriormente sentito autorizzato ad essere felicemente preoccupato
felice, perché anche io iniziavo i miei nuovi (non ultimi, spero) primi giorni di scuola
preoccupato, perché anche io iniziavo i miei nuovi (non ultimi, spero) primi giorni di scuola
non so quale delle due condizioni prevalga, o quale sia la radice, ma il senso di dovere che le attraversa entrambe è comune denominatore invadente:
essere, prima di tutto, una buona persona
essere all'altezza del compito richiesto
sostenere lo sguardo - in attesa - di 134 studenti (68 del corso di 'progettazione e valutazione educativa' e 46 di ' metodologia della ricerca educativa')
essere 'per tutti': ascoltare e parlare, chiedere e rispondere
percepire (e vedere) che stanno scrivendo 'le cose che dici', che le ritengono 'cose importanti', che le studieranno e condivideranno nei ripassi in spazio studenti
lo confesso, vacillo
(e studio come mai ho studiato nella mia vita, collegando ed architettando; raccogliendo informazioni, prevedendo domande e approfondimenti; cercando testi, schemi, immagini da offrire in dono, 'gioielli' di pedagogisti degni di divenire appunti)
ma, non voglio dimenticarlo, sono felice. sono entrato a fare parte - anche se molto probabilmente in forma non voluta o prevista - dei progetti di giovani studenti e studentesse, ho uno sguardo privilegiato sul futuro
e poi penso ancora al "mio ultimo primo giorno di scuola", sembrava triste, gliene auguro molti altri
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