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regole e coccole (cit.)

doveva essere una giornata "non normale" ed invece la "normalità" è stata talmente esasperata da risultare perfetta

non avevo idea di cosa aspettarmi: era un giornata di studio in ricordo di Enzo Catarsi ("l'infanzia nella pedagogia di Enzo Catarsi" , professore dell'università di Firenze scomparso in modo tragico lo scorso agosto, e scorrendo i nomi degli ospiti e dei relatori sembrava essere quasi un convegno scientifico

ma non avevo idea di cosa avrei realmente incontrato: storie, racconti, modelli, aneddoti, canzoni, teorie, ricordi di amici e colleghi, speranza, fotografie, moltissimi appunti e tanta pedagogia

e poi..."regole e coccole". così citava uno striscione dei suoi studenti il giorno del suo funerale... non saprei come altrimenti commentare... c'è già tutto compresso dentro (e uso proprio compresso e non compreso, non è un errore di battitura).

torno da Firenze con il cuore leggero, intriso di infanzia, di pedagogia e di normalità. mi piace. grazie

e poi... a Pisa... approfittando del ritardo della coincidenza per Genova...è apparso Keith



e un altro minuto di silenzioso raccoglimento...

Commenti

Anonimo ha detto…
Keith uno dei geni dell'arte , scomparso troppo in fretta

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e quando alla fine capisci che non succederà mai un poco ti dispiace...

la sensazione spesso è quella (ma non lo dico con compiacimento, giuro, spiace anche a me!) li vedi lavorare a lezione, nei gruppi, durante il laboratorio, ti sembra quasi di sentire il loro lavoro anche a distanza lavorano dopo e nonostante tu li abbia stroncati e incoraggiati, delusi e rincuorati, non per il voto, perché oramai sono andati oltre: ci credono credono che fare una cosa bella sia anche nelle loro possibilità e nel loro concetto di bellezza speri ci sia tutto quello che Renza (la loro prof!) e tu (io!) siete riusciti fargli "suonare dentro"... l'estetica, la didattica, l'educazione, l'amicizia, il voler bene alle cose che si fanno, la cura del dettaglio, l'importanza dell'idea, di un'idea... e in due giorni, in 40 minuti, tutto sembra svanire, tutto il lavoro di un mese sembra venire meno ti prepari carichi la pen-drive, esponi il merchandising, affiggi le locandine fai una bella esposizione corale ti applaudono ti apprezzano ...

non accontentarsi

a questo laboratorio non riesco a rinunciare! ogni anno organizzo per gli studenti della laurea triennale in scienze pedagogiche e dell'educazione il laboratorio "cinema ed educazione"(prevalentemente sono studenti del 2° e 3° anno) il programma varia ogni anno (film tematici, spezzoni utilizzati per presentare diversi modelli formativi, cartoni animati, cortometraggi...) e ogni anno varia anche il prodotto finale che richiedo loro in questa ultima edizione, che si è conclusa la scorsa settimana, ho chiesto loro la produzione di un cortometraggio i gruppi di lavoro sono stati creati casualmente avevano alcune parole chiave a disposizione potevano farsi aiutare da "esperti" avevano poco più di un mese a disposizione ...non era certo un'impresa facile, anzi... questi i risultati del loro lavoro Carlotta:  http://youtu.be/Etnnu1eiqLY (Beatrice Pardini, Corinne Scarso, Giuditta Trocino, Micol Costa, Barbara Bergonzini, Sharon Amore)  A tutto volo...

Loris da grande farà il riavvolgitore di nastri.

nella mia idea di <pedagogico> c'è anche questo, ci sono tutte queste cose: la capacità di cogliere la casualità, la scelta di lasciarsi attraversare dai ricordi, l'incontro puro con qualcuno che ci apre la porta (la pedagogia è raccogliere e accogliere, è storia e memoria, sono io e sono gli altri) mentre varcavo il cancelletto ed iniziavo a scendere le scalette per andare nella sala giochi (ma vi giuro che è qualcosa di più di una sala giochi) di una bellissima casetta di una bellissima famiglia di amici, non avrei davvero pensato di tornare indietro di venticinque-trentanni sapevo cosa mi aspettava ma forse non ero pronto (o non volevo esserlo ;-) sono arrivato in fondo e ho ritrovato questi bambini c'era il campo verde, c'era Andrea e c'era Alberto, c'erano le squadre ordinate nel mobile, i palloni che si spaccavano a metà quando cadevano per terra producendo quel rumore sordo che fanno le cose che si rompono, c'era la colla di...